Il Cnpi sta contribuendo a dare massima diffusione a tutte le misure che il Governo ha deciso di assumere per rallentare la diffusione del contagio e – per quanto nelle possibilità e competenze – a promuovere attraverso il sistema degli Ordini territoriali le migliori pratiche per ridurre i contatti tra persone.
Non si può non considerare, però, che mentre sono diverse le proposte avanzate negli ultimi giorni a favore delle imprese e dei lavoratori dipendenti, poche sono quelle messe in campo per i professionisti. L’unica che si può annoverare è quella che prevede il diritto ad una indennità mensile di Euro 500,00 per un massimo di tre mesi, per chi opera nelle “zone rosse”. Una misura che, oltre ad avere una limitazione geografica, sembra escludere tutti quei professionisti non iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria perché iscritti, per legge, ad altre forme previdenziali.
Ecco perché in assenza di azioni significative da parte dell’esecutivo i Consigli Nazionali e gli Ordini Territoriali, per quello che hanno potuto, hanno messo in campo iniziative per alleviare il disagio dei professionisti, come quella di differire e/o rateizzare le quote dovute.
In questo quadro generale, però, appare evidente la necessità che anche il Governo attui misure a tutela dei lavoratori autonomi, sia per il superamento di questo peculiare periodo, sia per la ripresa delle attività a conclusione dell’emergenza sanitaria.
Per questo il Cnpi assieme alla Rete delle professioni tecniche ha avanzato all’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte una serie proposte finalizzate a sostenere i professionisti tecnici in questo periodo di emergenza.
Le Proposte della Rete delle professioni tecniche
Un primo pacchetto di proposte riguarda la richiesta di una serie di agevolazioni a carattere economico e fiscale finalizzate a consentire al professionista la sospensione dei termini obbligatori per gli adempimenti contributivi, tributari e assicurativi. La Rpt ritiene poi necessario costituire un fondo di garanzia per l’accesso al credito e l’anticipazione delle fatture, così come crede sia urgente consentire ai professionisti nonché alle società tra professionisti e società di ingegneria di usufruire della Cassa Integrazione in Deroga. Infine si chiede che le Casse di Previdenza private possano destinare somme al sostegno delle attività professionali nonché possibilità di rilasciare certificati di regolarità contributiva per gli iscritti che abbiano compensi da incassare dalla P.A.
Una seconda proposta è relativa alle attività dei cantieri e ai compiti del Direttore dei lavori, del Responsabile dei lavori e del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. In tal senso la richiesta è quella di definire in modo più compiuto il ruolo del Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
Un capitolo apposito è quello dedicato al tema della ricostruzione nei territori interessati dal sisma. In questo senso la Rpt chiede al Commissario straordinario per la ricostruzione di emanare urgentemente un apposito atto in cui chiarisca che tutti i tempi perentori, regolatori e contrattuali (determinati da ordinanze, scadenze e bandi ) relativi ad appalti, inizio e ultimazione lavori, procedimenti prescrittivi relativi alla ricostruzione sismica vengano sospesi dal 10 Marzo e tornino a decorrere con successivi provvedimenti.
Infine Rpt e Ministero della Giustizia si sono impegnati a sottoscrivere un Protocollo d’intesa che prevede l’istituzione del Nucleo di monitoraggio della disciplina dell’equo compenso per le professioni tecniche.
Covid-19, siglato il Protocollo per la sicurezza nelle aziende